venerdì 17 agosto 2012

A difesa del macramé - Speaking out for macramé


English version: see below.

Sarà un post un po' pedante e antipatico, ma sento di doverlo scrivere (non per niente all'Università mi ero guadagnata il poco lusinghiero soprannome di Precisina a causa della mia pedanteria!).

Sono attualmente di gran moda dei braccialetti di cui non farò il nome, consistenti in una striscia di pizzo sintetico fatto a macchina, tipo passamaneria, di quella che potreste acquistare in una qualsiasi merceria. Premetto che a me questi braccialettini non piacciono per nulla. Li capisco fino ai 13 anni, li tollero dai 14 ai 20, dopodiché al polso di una persona adulta diventano semplicemente puerili e ridicoli. (Vi ho detto che sarei stata antipatica!)

Però gli antichi Romani dicevano De Gustibus Non Est Disputandum e io mi adeguo.

Quello di cui voglio discutere qui infatti non è se questi braccialetti siano belli o brutti, ma del fatto che li stiano spacciando per "pizzo macramé" e che ci stiano cascando in tanti, anche "consorelle" di bigiotteria magari espertissime di Swarovski e Miyuki, ma non di tecniche d'intreccio. 

Ebbene, ho una notizia per voi: quello NON è macramé. E' passamaneria sintetica probabilmente prodotta nel Terzo Mondo. Il macramé è un'antica arte araba di intreccio, originariamente ideata per riparare le reti da pesca e importata nell'area del Mediterraneo dai pescatori genovesi, basata su una decina scarsa di nodi base, combinando i quali si possono creare molte cose, dai portavasi alla bigiotteria. E il "pizzo macramé" è una cosa ben diversa: si tratta ad esempio delle frange che un tempo ornavano asciugamani e fazzoletti e che assomigliano piuttosto al pizzo fatto all'uncinetto filet (provate a cercare con Google Immagini "frange macramé" e capirete quello che intendo).

Al limite quei braccialetti possono vagamente ricordare  - e non me ne vogliano le maestre merlettaie che se ne occupano seriamente - il pizzo fatto a tombolo, il chiacchierino (che devo imparare), il ricamo intaglio (che mia mamma faceva quand'era più giovane), ma il macramé proprio no.

Mi ha fatto quindi molta tristezza visitare di recente dei mercatini in cui, proprio sull'ondata del successo dei famigerati braccialettini, i lavori eseguiti con pizzi sintetici simili a quelli erano spacciati, in perfetta buona fede e serietà, per pizzi macramé. E a quanto pare quei pizzi costano pure!

Ne ho parlato con mia madre e con grande sorpresa ho scoperto che prima che il vero macramé diventasse di moda negli anni '70, quel tipo di passamaneria veniva in effetti venduto in merceria col nome commerciale (benché erroneo) di "pizzo macramé", tanto che quando mia mamma vide il vero macramé per la prima volta, restò interdetta. Ok, questo poteva essere perdonabile negli anni '50 e '60: ma adesso, che il macramé è diventato così popolare anche grazie a grandi artiste che l'hanno svecchiato rispetto agli anni '70? Il nome commerciale può ben restare "pizzo macramé" ma si dovrebbe sapere che in realtà non lo è.

Per chi ne voglia sapere di più su cosa sia il macramé, si legga i miei post a riguardo, ma soprattutto si guardi i link riportati alla fine del post (se non capite le lingue, potete guardare le foto, bastano e avanzano!)



This is going to be a somewhat unpleasant, pedantic post, but I feel like I must write it (how could I have gained otherwise the hardly flattering nickname "the precise one" when I was an undergrad?)

I don't know whether the same thing is happening in the USA or in the UK (I doubt it!), but over the last few months here in Italy a certain brand of bracelets has become very fashionable and many famous people are wearing them (maybe that's why the bracelets have become fashionable, I'm afraid...). These bracelets consist of a stripe of machine-made nylon lace, similar to the kind of passementerie that you could buy in any haberdashery. Be warned, I'm partial since I don't like these bracelets at all: they're all right as long as you're a child, they're ok if you're a teenager, but they look simply ridiculous on an adult person's wrist. (hey, I told you I would be unpleasant!)

But, as an ancient Latin saying goes, "In matters of taste, there can be no disputes", and I conform accordingly. 

In fact, I don't want to discuss the beauty of these bracelets here, but rather the fact that they are passed off as "macramé lace" and that many people believe this to to be the truth, even many "beading sisters" who are perhaps very well grounded on Swarovski and Miyuki, but not so much on knotting.

Well, I've got news for you: that's NOT macramé. It's nylon passementerie very likely produced in a Third-World country. Macramé proper is an ancient knotting technique (originally employed to repair fishing nets) made popular in the Mediterranean area by Genoese fishermen and based on less than 10 basic knots, combining which one can create many things ranging from pot-hangers to fibre jewelry. And "macramé lace" is something quite different: try google-searching "macramé fringes" in "Images" and you will see that it looks much more like filet crochet lace. 

I concede that those bracelets MIGHT recall - and I hope not to irritate the merlettaie who passionately deal with these techniques - pillow lace, tatting (in my to-learn list), or guipure embroidery (which my Mom used to make when younger), but not macramé at all. 

It was therefore sad for me to recently visit some street markets where fibre jewelry, made with nylon lace similar to that employed to make those bracelets, was passed off as macramé lace in absolute good faith and seriousness, precisely because of those bracelets' success. And apparently that lace is expensive too!

So I talked about that with my mother and, to my utter surprise, I found out that, before real macramé became fashionable in the '70s, that kind of passementerie was sold in haberdasheries with the trade name, albeit incorrect, of "macramé lace", so much that my mom herself was very surprised when she saw the look of real macramé for the first time in the '70s. Ok, but what could be excusable in the '50s and in the '60s cannot be easily forgiven now that macramé has become very popular again thanks to great artists who have updated it as compared to what it used to be in the '70s! Call it whatever you like, but at least you should know that that kind of lace is not macramé.

If you want to learn something more about macramé, check out these links. If you don't understand the texts, don't worry: in most cases the photos speak for themselves!


INGLESE - ENGLISH 
Joan Babcock - Un marchio di fabbrica inconfondibile. E, sorpresa, con un po' di pratica e di abilità, alcune delle sue opere possono essere realizzate anche da noi comuni mortali./ You can't mistake her for anybody else. And, guess what, even us common mortals can reproduce some of her works through practice and patience.
Anche pagina Facebook / On FB as well

Kris Buchanan - esplosiva designer del micromacramé / a flamboyant micro-macramé designer
http://www.kristinebuchanan.com/

Annika de Groot - un classico / an evergreen

Marion Hunziker-Larsen - straordinaria artista del macramé e dell'intreccio / extraordinary knotting and macramé artist
http://www.jewelsinfiber.com/

Knot Just Macramé (anche pagina Facebook, come "My Micromacrame"/Facebook page as well, titled "My Micromacrame") - piccole cose graziose che lasciano senza fiato / pretty little things that leave you breathless

Barbara Natoli-Witt - la Cartier del macramé moderno / She is to modern macramé what Cartier is to precious jewelry.


ITALIANO - ITALIAN
Giogi Ale - basta poco per fare dei piccoli capolavori col macramé / it takes very little to make small masterpieces with macramé

PORTOGHESE/SPAGNOLO - PORTUGUESE/SPANISH
Entre Nos Macramé  - un compendio del macramé carioca / A gallery of Brazilian Macramé 
http://entrenosmacrame.blogspot.it/
(Anche pagina Facebook / Facebook page as well)


SVEDESE - SWEDISH
Glasell Design - dietro una prof di ginnastica si può nascondere un'artista! / there might be an artist concealed behind a physical education teacher!

1 commento:

  1. Siamo nell'epoca delle fiere della mediocrità, delle mode veloci e compulsive, dell'ignoranza e riadattamenti del nulla.
    Insomma, anche il mio commento è inutile come questi discutibili braccialettini.
    Ma, come dicevi, de gustibus!!

    RispondiElimina